IL RISPARMIO ENERGETICO, LA SHARING ECONOMY, IL CIBO A KM0: IL PROGETTO ORTIALTI RACCHIUDE TUTTO QUESTO E PUNTA ANCHE ALLA CREAZIONE DI NUOVI SPAZI DI AGGREGAZIONE E DI SOCIALITÀ. PARTENDO PROPRIO DALLA PARTE PIÙ ALTA DI CENTRI COMMERCIALI, SCUOLE, PALAZZI: IL TETTO
Articolo di Mariangela Celiberti sulla rivista online ProNews.it, il 28 marzo 2015
28 marzo 2015 – “OrtiAlti è nato da una sperimentazione, un’esperienza casuale all’ interno di un contesto privato di co-housing a Torino, dove c’era lo Studio999, uno studio di architettura, senza grosse aspettative: ‘Our secret Garden‘” racconta l’architetto Emanuela Saporito, vice-presidente di OrtiAlti e ideatrice, insieme a Elena Carmagnani, del progetto.”Abbiamo visto ricadute estremamente positive nella piccola comunità di abitanti e professionisti del nostro edificio. Il risparmio energetico innanzitutto: abbiamo ridotto tantissimo i consumi. Inoltre abbiamo creato uno spazio verde di produzione e di gioco per i bambini e un luogo di incontro per tutti gli abitanti“. Our Secret Garden vince il Premio Innovazione Amica dell’Ambiente 2010 di Legambiente Italia, viene selezionato come miglior intervento per l’Austrian Best Private Plot Award 2012 e attira l’attenzione di moltissime persone che vanno a visitarlo: il passo verso un progetto più ampio è breve. “Abbiamo iniziato ad immaginare che impatto potessero avere tutti questi benefici e iniziato a collaborare con alcuni studi di ricerca, in particolare con alcuni dipartimenti del Politecnico di Torino. Le riflessioni si sono focalizzate su un piano più scientifico, ossia su come questi interventi diventassero dei progetti di mitigazione degli effetti dovuti ai cambiamenti climatici (surriscaldamento, allagamenti estivi, etc) e su un piano sociale: come questi nuovi spazi potessero diventare luoghi di aggregazione e condivisione recuperati dal costruito, rientrando in una logica di riqualificazione della città.“Un trend in crescita, quello dell’ “orto fai da te” (leggi articolo correlato) che in questo modo può raggiungere anche chi non ha terreni o altri spazi a disposizione
OrtiAlti ha vinto vari premi e riconoscimenti, tra cui il primo premio del concorso ‘We-Women for Expo’ di Expo Milano 2015 e Padiglione Italia. I servizi offerti vanno dallaprogettazione alla realizzazione dell’orto, grazie alle partnership con altre associazioni e cooperative del settore, alla cura del marketing e della comunicazione per le realtà più strutturate, fino all’accompagnamento per tutti gli aspiranti “ortolani” e all’organizzazione di eventi e visite guidate, in modo che questi spazi vengano utilizzati al meglio. “Ora stiamo ragionando sugli aspetti normativi e gestionali di queste superfici, che cessano di essere solo privati o solo pubblici ma diventano beni comuni” racconta l’architetto Saporito. “Per quanto riguarda il progetto d’impresa, abbiamo previsto un servizio modulabile a seconda dei clienti, che possono essere soggetti privati come centri commerciali e aziende, comunità di abitanti di un condominio oppure soggetti pubblici, come scuole, biblioteche… La comunità di utenti e le comunità vengono subito coinvolte, perché realizzare un orto sul tetto impattante anche da un punto di vista sociale. L’orto d’azienda che può contribuire alle politiche di welfare dell’azienda stessa, nel caso del centro commerciale c’è addirittura la possibilità di distribuire o vendere i prodotti; per le scuole c’è sicuramente l’intento didattico.L’obiettivo finale è quello di creare un network, una rete di questi interventi, perché proprio attraverso la rete si possono modificare i modi di vita urbana“. Alcuni progetti di OrtiAlti sono già partiti a Torino con soggetti del terzo settore (“Essendo innovativi sono anche lunghi” precisa Saporito), ma l’obiettivo è quello di espandersi in diverse città italiane
Un nuovo panorama cittadino, per un nuovo concetto di verde urbano e di condivisione:
vivere la città con un pizzico di campagna, un desiderio che può diventare realtà
Mariangela Celiberti